quattro cose di me


Ordinata, precisa, maniacale.
Organizzata e metodica, non azzardo mai.
Solo mia figlia riesce a farmi uscire dagli schemi.

Sognatrice, impulsiva e non sempre pratica.
Devo vivere accanto a chi mi compensa (e l'ho trovato).

Quattro cose di me:


La schiaffina (e il marito, ovviamente),
che ha messo a fuoco ciò che prima era solo un'idea di vita
visibile solo attraverso un debole foschia.
Con lei mi piace passare il tempo all'aria aperta
e farle fare cose sempre nuove,
questo fa bene a lei, a me, a lui e a noi tre.


Una casa da finire (in parte) e tutta da inventare (un'altra parte).
Non so quando questo progetto prenderà definitivamente forma,
ma abbiamo tempo.
Sono una stanziale, il nido è il mio riferimento. Come la famiglia.
Il luogo, le mie radici sono parte di me.
Mi piace viaggiare ma vivo la partenza come uno strappo
e devo sapere che qualcosa di sicuro aspetta il mio ritorno.


Piccolissimo giardino e due piccoli balconi
affacciati in aperta campagna.
Ma non posso pensare di non avere una
proiezione verso l'esterno.
Anche loro ancora in parte da inventare,
solo un punto fermo per ora:
le mie rose.


Una laurea in architettura e la passione,
da sempre, per questo lavoro. 
Dovrei definirmi urbanista se penso alla tipologia di lavoro
che svolgo per la maggior parte del mio tempo.
Eppure io mi sento figlia di Walter Gropius:
"dal cucchiaio alla città",
e amo tutto quel che concerne il mio campo di applicazione.

Per questo ho creato questo diario.